La Brasserie de La Trappe ha veramente un passato ricco di storia.

Il nome de La Trappe deriva dall’ Abbazia francese Notre-Dame de la Grande Trappe, in Normandia, a Soligny-la-Trappe.

La fondazione dell’ abbazia OLV Van Koningshoeven risale all’anno 1881 a Berkel-Enschot, nel Brabante, dove i monaci trappisti francesi trovarono rifugio. Era un pezzo di brughiera, con aziende agricole e un fienile. Sono state proprio queste aziende agricole, chiamate “Koningshoeven”, a dare il nome alla Brasserie. Il fienile, invece, fu trasformato provvisoriamente nel monastero dove fu celebrata la prima Messa il 5 marzo 1881. Questa è la vera data della fondazione dell’ abbazia.

Fu a questo punto che i monaci trappisti cercarono il modo per avere una fonte di reddito che li rendesse autosufficienti e permettesse loro di compiere il loro dovere di carità. Decisero, quindi, di produrre birra, ed ecco perché, ancora oggi, le varie tipologie di birra Trappe, vengono prodotte all’interno dell’abbazia secondo le regole dei monaci Trappisti.

Per finanziare la costruzione di quest’abbazia serviva, però, molto denaro e fu per questo motivo che i monaci decisero di costruire una nuova fabbrica di birra per incrementare le vendite. All’interno di questa fabbrica fu eretta una grande torre dedita alla lavorazione del malto ed è proprio questa torre che rappresenta tuttora uno dei punti più belli e rappresentativi a livello estetico del monastero.

Nel 1928 fu brassata la prima Trappe Blonde e qualche anno più tardi la Brasserie iniziò ad imbottigliarla meccanicamente. Inizialmente la macchina poteva imbottigliare 6000 bottiglie ogni ora con capsule e tappi di sughero.

Nonostante questo inizio meraviglioso, dopo la seconda guerra mondiale ci fu una clamorosa carenza di materie prime e fu a questo punto che i monaci trappisti si trovarono costretti ad incrementare le vendite con la produzione di bibite analcoliche e limonate. Qualche anno più tardi la situazione migliorò e nel 1980 la Brasserie lanciò sul mercato altre due birre: la Trappe Dubbel e la Trappe Tripel. Toccò poi alla Trappe Quadrupel che inizialmente fu prodotta solo durante il periodo invernale, ma a causa dell’enorme successo che riscosse, i monaci si trovarono obbligati a doverne incrementare la produzione. Il 2003, invece, fu un anno da ricordare proprio, perchè fu lanciata la Trappe Witte: la prima ed unica birra bianca trappista al mondo. Seguì la produzione della Trappe Bockbier.

Grazie all’enorme successo ottenuto, i monaci trappisti iniziarono a far degustare le proprie birre all’interno della mensa del monastero, ma il numero dei visitatori aumentò così tanto dal 1984 che dovettero costruire una nuova area degustazione. La nuova sala di degustazione ha, però, una particolarità: la sua forma è quella di un ovile, proprio com’era all’inizio dei tempi.

La fabbrica si perfeziona ulteriormente con la Trappe Oak Ageed con la quale si torna alla vecchia tradizione ed alla maturazione in botti di legno.

In precedenza abbiamo parlato della produzione di birra trappista rispettando tre regole. Una birra può essere, infatti, definita trappista solamente se:

-          È brassata tra le mura di un monastero trappista

-          Sotto la supervisione dei monaci

-          Una parte del ricavato è destinata a opere di carità

La Brasserie “de Koningshoeven” è una delle poche brasserie Trappiste al mondo che ha il diritto di utilizzare il logo “Authentic Trappist Product”.

Nonostante le birre Trappe siano tutte molto differenti, hanno altrettante similitudini. Sono tutte birre pure, brassate con pazienza, passione e secondo la tradizione con le ricette segrete dei monaci trappisti. Durante il brassaggio vengono utilizzati solo ingredienti naturali, luppolo, lievito, orzo e acqua proveniente dalla stessa sorgente del monastero.